RENZI, LEADER DEL PARTITO ANTIDEMOCRATICO

di Manuel Santoro

In questi mesi abbiamo assistito ad una involuzione drammatica della vita democratica di questo Paese. Abbiamo soprattutto assistito all’emergere di un premier disinteressato della centralità del Parlamento, disinteressato dei veri problemi sociali degli italiani, disinteressato degli effetti che le sue leggi potranno avere sul tessuto democratico dell’Italia negli anni a venire.

Interessato come pochi a rendersi visibile con tweet molto discutibili e di una purezza propagandistica senza eguali, Renzi si è concentrato anima e corpo sull’Italicum e, con la complicità di altri partiti, ha partorito una legge in forte odore di incostituzionalità e con un premio di maggioranza pericoloso.

Ed è proprio come “naturale completamento dell’Italicum” (secondo il PD) che oggi abbiamo appreso della proposta di legge sui partiti a nome dell’intero Partito Democratico. Una legge sui partiti la quale si fonda sulla necessità dell’acquisizione della personalità giuridica per presentarsi alle elezioni, immagino politiche e non amministrative.

Voglio proprio vedere quali saranno le condizioni per essere iscritti al registro nazionale dei partiti. Certamente questa legge estrometterebbe diversi movimenti dalle future elezioni, e sarebbe l’ennesima prova di come Renzi e tutto il PD siano i primi antidemocratici di questo Paese. Non dobbiamo stupirci. Anche questo colpo al normale flusso democratico era nell’aria. Quello che mi stupisce, invece, è constatare come ci siano tantissimi uomini e donne, socialisti e di sinistra (almeno così si autodefiniscono) che approvano, senza cenno alcuno, tutti i passi del renzismo, come il passaggio unno in Europa occidentale.

Naturalmente Renzi ed il PD non si preoccupano dei tanti problemi economici e sociali che ha questo Paese. Il PD pensa ad altro. Dall’Italicum alla legge sui partiti. Il potere va preservato e coltivato (vero Renzi?) e la concorrenza politica stroncata.

Ora la democrazia è in serio pericolo e a noi tocca continuare a lottare mentre tanti stanno a guardare.

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