ROMA: DI PASQUALE E’ IL NUOVO REFERENTE DI CONVERGENZA SOCIALISTA AL MUNICIPIO ROMA II
Antonio Di Paquale è il nuovo referente di Convergenza Socialista al Municipio Roma II. Il compito di Di Pasquale sarà quello di costituire un rilevante gruppo locale di Convergenza Socialista nel Municipio Roma II, di guidare la sezione locale nell’azione politica a stretto contatto con la cittadinanza e le istituzioni comunali, e di contribuire al radicamento di Convergenza Socialista nelle comunità limitrofe e negli altri municipi romani.
L’avanzata delle destre e di un certo nazionalismo è il lampante risultato dell’ultima tornata elettorale europea.
Emerge anche la timida voglia di resistere da parte delle sinistre socialiste alla demolizione dello stato sociale in atto. Esse, tuttavia, non riescono, salvo in Grecia, ad interpretare il disagio sociale dilagante, non solo in tutta Europa.
Lo status quo appare garantito. Le forze che hanno disposto l’austerità rimangono salde, in Italia esse addirittura trionfano.
Si prospetta tuttavia uno scenario per l’integrazione europea, in un contesto di urgenze globali, insidioso, sia sotto il profilo nazionale che internazionale.
L’analisi del flusso dei voti sembra abbastanza chiaro e delineato. Il Partito Democratico divora con appetito il centro e dichiara inesorabilmente lo spegnimento del PSI. Spegnimento voluto, direi ricercato, dalla stessa dirigenza socialista.
EUROPEE. SANTORO: IL PD CERTIFICA L’ANNULLAMENTO DELLA PRESENZA SOCIALISTA IN ITALIA
“E’ tempo di continuare nella costruzione di una forza socialista”, ha esordito Manuel Santoro, coordinatore nazionale di Convergenza Socialista.
“Il risultato ottenuto dalla lista Pd ”, continua Santoro, “cancella in modo definitivo ogni esuberante contorcimento tattico e mediatico che, nei mesi scorsi, ha cercato di portare alla luce l’esistenza di un soggetto politico socialista attraverso una alleanza tra pari. Non è mai stata una alleanza ma una ricercata annessione senza condizioni”.
La nascita di un nuovo Stato Sociale non può prescindere da un profondo cambiamento anche dei rapporti umani. Ormai stiamo sconfinando nella barbarie più assoluta. Non si saluta più, tutti rispondono male a tutti, la grossolanità prevarica su ogni ragionamento, anziani e donne incinte vengono abitualmente lasciati in piedi sui mezzi pubblici, gli stadi si sono trasformati in campi di battaglia, errati sorpassi possono causare omicidi, i femminicidi sono solo un modo per liberarsi dalle donne e, perfino, la crocefissione ha fatto la sua ricomparsa (come è capitato a Firenze a una povera prostituta).
Il tema della misurazione del benessere di una società è serio e complesso, e non può essere declinato a semplice questione statistico-burocratica. Sapere cosa si vuol misurare, e quali indici di misura usare, indica già una certa consapevolezza del tipo di società che si vuole costruire, quali sono le priorità su cui spingere, con quali mezzi costruire il futuro delle generazioni a venire.
Il mondo è radicalmente cambiato, dal dopoguerra ad oggi, nei suoi processi economici e sociali, e la crescita economica, oggi, non è più necessariamente sinonimo di benessere collettivo. Questo poteva essere plausibile in un mondo in cui i processi economici erano ancora ancorati a logiche nazionali, le prassi commerciali si stavano internazionalizzando ma erano ancora fuori da logiche sovrannazionali e globalizzanti, le politiche nazionali erano decisive dello sviluppo delle società e la crescita economica coincideva con il sogno occidentale di una sempre crescente disponibilità di beni e servizi.
L’unico ruolo del socialismo, oggi, è quello di ripensare l’organizzazione sociale e produttiva delle collettività. In un mondo realmente impoverito nelle risorse e nelle prospettive strategiche, in un mondo socialmente sfaldato ed economicamente polarizzato, in un mondo dove i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, il socialismo è l’unica fonte di speranza che l’uomo possieda.
Tra i vari aspetti caratterizzante il graduale smantellamento di ogni forma di Stato sociale un cenno meritano le festività. Il noto poeta latino Giovenale si divertiva a raccontare come il potere nell’antica Roma si manteneva grazie anche alla pratica di distribuire grano gratuitamente e di organizzare giochi e festività (‘Panem et Circenses’).
IMMIGRAZIONE. SANTORO: POLITICA ESTERA PACIFICATRICE E NUOVO SCHEMA SOLIDARISTICO EUROPEO
I dati sui flussi migratori verso l’Unione Europea sono abbastanza chiari e ci espongono una situazione disastrosa, frutto di guerre, di fame e di carestia. I flussi migratori coinvolgono diversi Paesi europei, e tra questi l’Italia senza dubbio primeggia, con un aumento del 823% di arrivi nei primi quattro mesi del 2014 rispetto al 2013.